Roma-Verona-Csaba

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Roma-Verona-Csaba

Anche quest’anno sono riuscita a ritagliarmi due giorni veronesi per incontrare Csaba prima del Natale.

La cosa buffa è che appena mi allontano dalla città e dalla mia zona in particolare, il vicinato si agita.

Il giornalaio, le simpatiche ragazze del bar (che mi chiamano Luce per il sorriso luminoso e allegro, i signori del garage, il fruttivendolo… appena mi vedono passare con il trolley in mano si allarmano… e se invece non mi vedono passare per due giorni consecutivi scattano telefonate a raffica al mio cellulare. Come stavolta in cui, bellamente sdraiata sul divano a godermi un romantico diluvio veronese, mi sono arrivate le chiamate di Umbertone il macellaio, Adrian il garagista, Loredana la farmacista e via così. Insomma… se decidessi di sparire non sarebbe tanto facile! La telefonata di Umbertone è stata fantastica:

U: Franceschina bella, andò stai?

FR: Salve Umberto sto a Verona, lei come sta?

U: Come l’antichi… che se magnavano ‘eee cocce…

U/FR (all’unisono): …e buttavano i fichi!

Ecco. Voleva assicurarsi che stessi bene e soprattutto che rientrassi nella capitale. Questo è il motivo per cui in famiglia mi hanno soprannominata la “reginetta del I Municipio”. Dicono che se mi candidassi vincerei le elezioni.

Beghe di quartiere a parte… l’incontro con Csaba è stato, come sempre, emozionante, umanamente ricco e di grande ispirazione per me; tralasciando il fatto che di fronte a lei, così chic, raffinata, di classe e delicata, anche una come me, altrettanto minuta, delicata e magra, si sente un po’ come “la sora Lella”.

Csaba ha intitolato il suo ultimo libro “Celebrate in Venice”, celebrando la città di Venezia con una serie di foto meravigliose. Io oggi dedico una ricetta alla città di Verona, altrettanto bella e affascinante e alla mia cara amica Cris (quella dell’“orgasmo al cioccolato”) che mi ha accompagnata e con la quale ci siamo tanto divertite e abbiamo mangiato in modo inconfessabile.

Ritornata alla base, sotto un cielo altrettanto grigio e piovoso, avvolta dal meraviglioso silenzio della mia casa (Anto assente per viaggi di lavoro) in compagnia soltanto della pioggia battente e del camino acceso, vi do la mia ricetta dedicata:

Maiale in umido con castagne

Ingredienti per 6 persone: 800 gr di polpa di maiale (decidete voi se cuocerla intera, come un arrosto o se farla a bocconcini come uno spezzatino), 300 gr di castagne già sbucciate e pelate (quelle sottovuoto del supermercato vanno benissimo), 150 gr di vino bianco secco, cipolla, carota, alloro, prezzemolo, brodo vegetale, olio di oliva, sale e pepe.

Procedimento: mondate e tritate la cipolla e la carota e fatele appassire nell’olio, quindi unite la carne e lasciatela rosolare ed insaporire bene. Aggiungete le castagne, la foglia di alloro, sale e pepe. Irrorate con il vino e quando sarà evaporato, aggiungete due mestoli di brodo caldo. Coprite con un coperchio e proseguite con la cottura della carne, a fuoco moderato, per un’ora e trenta circa, aggiungendo un po’ di brodo nel caso il sugo dovesse restringersi troppo.

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One Comment

  1. BBono il maialino in umido.
    MI hai fatto ritornare all’atmosfera di Roma sotto Natale dell’anno scorso. Ho passato una serata incredibile da voi, che mangiata….
    Miss you guys!

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