Il nuovo Aïoli. Blog di cucina e di cultura gastronomica

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Il nuovo Aïoli. Blog di cucina e di cultura gastronomica

Nel 2010 nasceva questo blog, Aïoli. Era una domenica e decisi di inaugurarlo proprio con un post sul “pranzo della domenica”. Ricordo ancora il calore autunnale di quella giornata dedicata alla costruzione del blog, alle idee in fermento, al nome e alla grafica da scegliere e naturalmente al nostro pranzo domenicale, un rito irrinunciabile allora e per me irrinunciabile ancora oggi. Ricordo quella giornata di quiete e appagamento, il pacato silenzio della complicità e della progettazione, il focolare, il brodo e la nostra pace in casa. Ricordo anche le mie incertezze rispetto all’apertura di un blog. Mi sembrava ancora molto “strano” mettere in rete qualcosa che sarebbe stato letto da chiunque, in ogni parte del mondo e non ho mai pensato che le mie ricette o i miei racconti potessero essere così speciali e particolari se non per gli intimi di casa.

“Understatement” è la mia parola distintiva. In un mondo sempre più urlante e prepotente, io ho scelto il basso profilo. E così volevo che fosse anche il mio blog, di basso profilo e delicato. Bussate alla mia porta di casa con discrezione ed entrate nel mio mondo in punta di piedi, un mondo all’epoca denso di vissuti e di personaggi che sono stati parte di questa storia. La storia di questo blog è la storia della mia vita, un tempo ben radicata, definita e serena, oggi più spoglia di alcuni vissuti, a tratti più sofferta, ma più ricca umanamente e con la soddisfazione di essere riconosciuta come persona forte e solida a dispetto della grottesca barbarie e della facilità altrui di adattarsi al pantano del compromesso.

Purtroppo, non tutti entrano a casa degli altri in punta di piedi. Alcuni sfondano la porta con prepotenza, fanno razzia, mettono a ferro e fuoco e si accampano sguaiatamente. D’altronde… “insecurities are loud, confidence is silent”… Per cui, il mondo che all’epoca ha portato alla creazione di questo blog non esiste più “fisicamente”, ma continua ad esistere “spiritualmente” e i suoi personaggi principali danzano alla stessa musica pur non comunicando tra loro in senso convenzionale. E’ la magia dell’amore e della complicità…

Negli anni ho conciliato la scrittura del blog, più leggera, più intimista e più dedicata alle ricette familiari, con la mia attività culturale nell’ambito dell’Accademia Italiana della Cucina, di cui sono membro per la delegazione di Roma dal 2004. L’Accademia della Cucina, fondata negli anni ‘50, è stata la prima associazione italiana a difendere e valorizzare la cultura gastronomica italiana e le sue tradizioni regionali e ho considerato da subito un gran privilegio farne parte e poter rappresentare la cucina e le tradizioni del Lazio e nel mio caso di Roma, la mia città, che amo smisuratamente. Con l’Accademia ho portato avanti il discorso culturale e di ricerca che mi ha sempre molto appassionato.

Negli anni in cui il mio blog prendeva forma e nutrivo i miei post anche con il meticoloso lavoro di ricerca culturale gastronomica, il mondo “cibo-vino” ha avuto un’impennata e una massificazione dilaganti. E io sono fatta così… quando qualcosa diventa troppo “moda”, troppo sfacciata e troppo “presente” io mi allontano. Ad oggi, tutti hanno un blog di cucina, tutti scrivono di cucina, tutti pubblicano ricette, tutti pensano di svelare il quarto mistero di Fatima e tutti pensano di sorprendere. Il “cibo” è una moda ormai vecchia. È un mondo iper sfruttato ad un livello nauseabondo. Tutti fotografano piatti e tutti vogliono far sapere dove sono, cosa mangiano e cosa bevono. Tutti pensano di essere “speciali” e di fare tendenza, ma come diceva qualcuno, “nel volerci distinguere, diventiamo tutti uguali” e purtroppo siamo tutti uguali, in cucina più che altrove.

Le ricette della nonna non solleticano più nessuno, nonne inesistenti o riesumate che forse non vorrebbero neanche essere chiamate in causa, la figura della “mamma-lavoratrice-fotografa-blogger-viaggiatrice-vegana” non fa più notizia, le ricette e le storie sono copi-incollate dalla rete in un proliferarsi di inesattezze e cialtronerie. Personalmente lo considero ormai un mondo esaurito, iper sfruttato, mal gestito e, ad eccezione di alcune colleghe blogger serie, con una solida cultura gastronomica alle spalle, che stimo e che seguo con interesse, il resto sono ciaffone e spignattatrici dell’ultima ora che non si rendono conto di essere ormai la scia “fuori tempo” di un filone in esaurimento, che non attira più granché. In cucina tutto è stato detto e proposto. Nessuno inventa più nulla, nessuno stupisce più. Questi sono il mio parere e la mia percezione naturalmente, poiché io stessa mi sorprendo a non avere più interesse a divulgare la ricettina o fotografare un piatto che va a sommarsi ai miliardi di piatti che intasano i social network.

E siccome da sempre rifuggo la banalità, le mode esasperate e il qualunquismo, quando mi sono ritrovata a languire di fronte alla pagina del mio Aïoli, fortunatamente, come sempre nella mia vita, è venuto a salvarmi il sincrodestino, o meglio “la mia capacità di approfittare della connessione tra l’anima personale e quella universale, al fine di plasmare il fato”.

L’Accademia della Cucina, mi propone di entrare a far parte del suo Centro Studi e di dedicarmi alla cultura gastronomica, allo studio della nostra storia culinaria e delle tradizioni. La mia profonda e attenta conoscenza della storia dei piatti e la passione per la ricerca mi hanno permesso di dedicarmi a quello che amo di più, riportarlo in questo blog, diffondere e divulgare la storia di quello che mangiamo e di come le tradizioni si sono evolute negli anni. Poter avere accesso ad un archivio storico immenso, frutto del paziente lavoro dei fondatori dell’Accademia e fonte preziosa per noi accademici di oggi sarà per me un gran privilegio e un sollievo poiché Aïoli continuerà sicuramente ad essere un blog di cucina allegro, leggero e divertente ma anche divulgativo e culturalmente interessante attingendo allo stesso tempo ai testi della mia “corposa” biblioteca culinaria.

Non ho mai voluto farne un mero contenitore di ricette, tantomeno uno strumento di divulgazione della mia vita “esteriore”, perciò, mentre il mondo accelera e pubblica freneticamente e acriticamente, noi del mondo di Aïoli camminiamo lentamente e cerchiamo di goderci le giornate dando un senso a questa nuova veste. Chiudo questo post oggi con una meravigliosa e saggia frase della Bibbia che l’estate scorsa una preziosa amica mi ha ricordato: “i mulini del Signore macinano lentamente, ma macinano una farina finissima”…

A presto.

Posted in: Blog, Il mondo di Aïoli

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4 Comments

  1. Che bello questo blog Francesca… dalle tue parole si percepisce la limpidezza della tua anima…grazie!!!

  2. Fulvietta! E’ bello per me sapere che apprezzi il mio blog e ancora di più la mia anima.
    Nella mia vita ho sempre dato ascolto al mio infallibile istinto, ora più che mai. Credo sia importante in questa fase circondarsi di anime limpide e di cose nuove, “incontaminate” e stimolanti. Grazie per essermi sempre accanto, perché so che ci sei.
    Ti abbraccio.
    FR

  3. Bel post e complimenti per il tuo blog, mi piace molto! Buon 2017!! :)

    Ti/Vi aspetto sul mio blog da cucina: http://blog.giallozafferano.it/dolcisalatidielisabetta/

    • Cara Elisabetta, grazie! Buon anno anche a te. vado a visitare il tuo blog! a presto.FR

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