Pavlova mignon… per la persona che amate à la folie!

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Da quando nella mia vita è entrata Csaba, indiscussa regina delle pavlove, anche io, Madame Soufflé, ne sono diventata schiava! E quindi, da un po’ di tempo, ho messo da parte i miei adorati soufflé per far posto, soprattutto in estate, alle bianche e spumose pavlove.

La pavlova è un dolce abbastanza appariscente, con una base di meringa, panna o crema e sopra tanta bella frutta fresca. Le ipotesi sulle sue origini sono varie ma la più accreditata è che sia stato creato nel 1926 dallo chef di un hotel a Wellington, in Nuova Zelanda, in onore della ballerina Anna Pavlova.

Questo dolce si presta veramente a tante varianti. Potete preparare un’unica grande meringa o farne tante piccole, come ho fatto io, quando volete che una soltanto diventi un dolce speciale per la persona che amate e alla quale non vedete l’ora di buttare le braccia al collo quando rientra a casa.

Perciò, da sola, nella mia bella cucina, nonostante il pc delicatamente rosa ma minacciosamente acceso, che mi ricorda che ho pagine e pagine di traduzioni da consegnare, articoli da scrivere per l’Accademia della Cucina, una guida sulle prelibatezze di Roma alla quale lavorare, una serata per Cantine Lupo dove presenziare, mamma, sorelle e amici che reclamano attenzioni, io mi chiudo nel mio mondo, mi sollevo da terra, e ascoltando “All I want is you” degli U2 (un po’ di rock fa bene alle meringhe! Le scuote dal loro candido torpore…)  creo il mio indimenticabile morsetto di paradiso che Anto, ora in viaggio, al suo ritorno assaggerà. Lui va pazzo per le mie pavlove! Come per tutta la mia cucina d’altronde… Come biasimarlo? :-)

La ricetta che utilizzo solitamente è quella di Csaba ça va sans dire

Ingredienti:

per la meringa

5 albumi

150 gr. di zucchero semolato superfine

150 gr. di zucchero a velo

per decorare:

500 ml di panna fresca da montare

frutta a piacere

Procedimento:

Potete preparare la meringa anche uno o due giorni prima. Accendete il forno a 105° preparando una teglia grande rivestita di carta da forno.

Mescolate insieme lo zucchero e lo zucchero a velo e poi versate 2/3 del composto di zuccheri insieme agli albumi e montate a neve ben ferma per circa 10-15 minuti. Io mi regolo ad occhio, quando vedo che il composto è ben sodo e bianco lucido.

Con uno spargizucchero, versate il terzo degli zuccheri rimasti sui bianchi montati a neve, amalgamando tutto molto delicatamente, utilizzando una spatola in silicone. La meringa diventerà lucida e compatta!

Trasferite il composto in una sac à poche senza bocchetta o (come spesso faccio io) con un cucchiaio, creando la base di meringa sulla carta forno lasciando il centro un po’ più basso rispetto al contorno.

Come dicevo, potete creare un’unica meringa o (con queste dosi) 8 piccoli nidi.

Infornate per 1 ora (io a volte la tengo anche per 2 ore, dipende dal vostro forno). Toglietela dal forno e lasciatela raffreddare.

Montate la panna, adagiatela sopra la meringa e decorate con la frutta fresca.

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8 Comments

  1. mmmmmhhhhh…buona!
    Sei troppo forte!

  2. Grande Francy… personal pavlova….the possibilities are endless…….

  3. Francy, come tua amica da 22 anni, posso solo dire che sei una persona speciale…
    Si capisce che quando cucini una cosa come questa lo fai veramente con amore!

  4. stavo cercando su google la ricetta di csaba per la pavlova e ho trovato il tuo blog, davvero delizioso, complimenti!

    • Grazie Lucia! sono molto contenta che ti sia piaciuto. in quello che scrivo c’è veramente il cuore.
      a presto.
      Francesca

  5. Ciao volevo farti i complimenti per la tua ricetta ho provato a farla ed è buonissima. Ho diviso anche il composto facendo una grande e due piccole perché mi piaceva tanto come l’hai presentata. Ma come riesci a farla così sferica? Vorrei un consiglio per modellare una base bella come la tua !
    Grazie mille!
    Veronica.

    • Veronica grazie per i tuoi complimenti! io solitamente la base la compongo semplicemente “a cucchiaiate” più o meno piene e la aggiusto un po’ con le mani… niente di complicato!
      Fra

  6. Pingback: Amiche, pavlove e canditi – l’allegro mercato del sabato ‹ Aioli di Francesca Romana

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