Casa mia… come un’osteria

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Da maggio in poi si è consolidata questa simpatica abitudine di avere amici a cena quasi ogni sera. Tutto è iniziato con i primi caldi e la possibilità di mangiare sul terrazzo e, soprattutto, con la collaborazione di amici amanti della convivialità e del buon cibo.

Con l’arrivo del caldo e dell’estate, le cene in terrazzo sono diventate un appuntamento fisso con i 3/4 amici più cari. Stefano, che esce sempre tardi dalla clinica, Nicola idem ma dalla redazione del giornale, la mia fedele e preziosa Paoletta, a volte mia sorella in transito da Milano, Alessandro da Miami (da noi affettuosamente soprannominato Gerard Rugiada) e, altre volte, amici di amici.

Da maggio ai primi di agosto è stato un turbine di cene fredde e dolci estivi con tutte le varianti dei gusti personali. Chi non mangia questo, chi non mangia quello, chi mangia senza sale e chi non vuole formaggio…

Su una cosa siamo sempre stati tutti d’accordo: la pavlova! La sontuosa e fresca torta di cui Csaba è la regina e dalla quale ho preso la ricetta. Ne ho sfornate per almeno 5 mesi.

È stata sicuramente la protagonista della nostra estate.

Con l’arrivo dell’autunno e di un clima meno benevolo (anche se devo dire che a Roma ci sono ancora 20 gradi, nonostante siano i primi di novembre) pensavo di poter avere una tregua e invece no!

È stato solo un trasferimento dal terrazzo alla cucina o in veranda. Devo ammettere che ne sono felice! E ormai mi sono abituata a sfamare almeno 5/6 bocche a sera (e che bocche…)

Il menù è cambiato. Siamo passati alle minestre e alle zuppe (adoro quella di castagne e lenticchie), agli gnocchi fatti a mano (da me) e agli arrosti, nonché… la pajata!! che Umberto, il mio macellaio di fiducia, mi ha proposto giorni fa e mi sono brillati gli occhi. Non la mangiavo da quando ero bambina e me la preparava papà. I rigatoni con la pajata mi hanno fatto immediatamente volare all’infanzia e al pranzo domenicale (se non erano fettuccine)…

Ora contemplo un sacchetto di castagne che aspetto con ansia di poter arrostire nella brace del camino, ma purtroppo non accenna a fare freddo e il camino dovrà ancora aspettare un po’.

Stasera saremo soltanto in tre e ho deciso di riposarmi: formaggi francesi, ricotta di bufala e spianata romana. Oggi non ho fatto nemmeno il pane… è giorno di riposo.

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5 Comments

  1. …. e chi vuole doppio formaggio come me :-) ???? stasera la “scazzetta del cardinale” direttamente da Salerno!

  2. Per me le cene a casa tua sono come un “Extended Family” Si sta bene, si mangia bene…
    certo ogni tanto ci sono gli ingordi che vogliono il doppio formaggio, ma appena assaggi le pietanze ti dimentichi di tutto.
    Grazie
    Gerard

    • Gerard! tu sei il più benvenuto di tutti… sei l’unico ammesso nel mio regno e non è cosa da poco! lo sai che in cucina da me non entra nessuno… ieri ho fatto un’arzilla e broccoli meravigliosa. se posso stasera replichiamo?

  3. @Rugiada: la mia, gerard, è originalità di palato, altro che ingordigia :-) !

    @Francesca: c’è un’imprecisione non da poco: anche io sono ammessa in cucina e, a differenza di un certo pasticcione di nome Gerard, non tocco nulla e me ne sto tranquilla e zitta (al massimo rubo un biscotto qua e là… per ammazzare il tempo dell’attesa, non per ingordigia, intendiamoci :-) !!!)

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