La festa di mezza estate e qualche ricetta dal gusto nordico

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La festa di mezza estate e qualche ricetta dal gusto nordico

Quando non sarai più parte di me ritaglierò dal tuo ricordo tante piccole stelle, allora il cielo sarà così bello che tutto il mondo si innamorerà della notte.

(W. Shakespeare – Romeo e Giulietta)

La notte di mezza estate è una notte magica, che si veste di fiori, balli e canti. Una tradizione del Nord Europa che si festeggia a metà giugno: un inno all’estate, alla natura e all’amore. Si raccolgono fiori, si fanno ghirlande per i capelli, si balla intorno ad un palo fiorito, si danza, si mangia e si beve.

E’ la notte in cui le donne raccolgono sette tipi diversi di fiori, li sistemano sotto il cuscino e il futuro marito apparirà in sogno…

E’ la notte di Puck, il folletto shakespeariano del “Sogno di una notte di mezza estate”, che spreme il succo della viola del pensiero sugli occhi di Titania perché si innamori del primo essere che vedrà al risveglio.

La mezza estate è il periodo dell’anno in cui si vive in una dimensione temporale arcaica, quasi primitiva, dove le emozioni, riportate alla loro essenza primordiale, annullano le distanze e l’uomo riallaccia il suo rapporto con la natura circostante.

La natura, con i suoi tempi ciclici, il suo eterno divenire, la sua bellezza sicura, la sua energia pulsante svolge un ruolo primario nella perpetuazione di una cultura popolare ancestrale o, più semplicemente, nel mantenere l’uomo ancorato alla sua umanità.

La giornata si trascorre all’aperto, nella più totale spensieratezza. Si celebra il solstizio d’estate e il periodo della fertilità. E’ una festa di origini pagane e precristiane, le case vengono decorate con foglie di felce e si danza intorno ad un palo fiorito. È la notte in cui la luce è più intensa e vince sulle tenebre, l’acqua si trasforma in vino e le felci diventano fiori.

Nel rispetto della tradizione nordica, pensiamo ad un piatto in tema. Scelgo l’aringa affumicata e con i suggerimenti di Arcangelo Dandini, chef romano e caro amico, vi consiglio questi piatti. Prima di tutto, se volete stemperare il carattere aggressivo dell’aringa, potete lasciarla a bagno tre ore circa con latte, alloro e bacche di pepe e utilizzarla poi per un crostino con aringa e burro: una versione nordica del romano burro e alici. Potete trasformare la nostrana pasta alla checca in una versione con aringa, fiocchi di burrata e olio evo oppure ideare una rinfrescante insalata di aringa, arance, olio, sale e pepe.

Non possono mancare le patate e un boccale di birra fresca, fragole e panna per concludere la nostra festa di mezza estate.

Facciamo spazio alla luce e alla spensieratezza delle lunghe giornate estive.

Posted in: Blog, Il mondo di Aïoli,

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