La mia giornata di “malbouffe”

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Cos’è la malbouffe?? vi starete chiedendo… è quello che in italiano si chiama cibo spazzatura, schifezze, ecc ecc. insomma, tutto quello che è sconsigliato dai nutrizionisti per una sana alimentazione!

Lo confesso spudoratamente. Anche una food blogger attenta e precisa come me ha le sue giornate di “malbouffe”! Voglie incontrollabili e irreversibili di cibo spazzatura.

Lo so, non dovrei scriverlo su questo blog e invece lo faccio proprio per dare conforto a chi come me è preda di questi attacchi. Soprattutto quando sono sola e Anto è fuori per lavoro e io non devo preoccuparmi di nutrirlo bene.

Oggi è una di quelle giornate. Ho iniziato stamattina presto raggiungendo mia sorella per fare colazione insieme da Tornatora (storica pasticceria di Roma) e sono partita con una bomba alla crema addentata con una tale voracità che la povera Licia aveva gli occhi di fuori e mi ha chiesto se per caso ne volevo altre quattro…

Non contenta mi sono portata a casa ogni tipo di biscotto, cioccolata e altri schifi. So che più tardi avrò un attacco glicemico…

Nei momenti di malbouffe non disdegno neppure McDonald’s! Godo tremendamente nell’addentare un bel “chicken mcwrap” con l’orrido pollo fritto e le sue salsette colanti, bevendo coca cola naturalmente (pardon Cantine Lupo…).

Non contenta, il pomeriggio faccio una cosa ancora più orrenda.

Da qualche anno, dalle mie parti ha aperto una pasticceria “Sweety Rome” che vende torte e dolci americani. Grezzi, pacchiani, tasci, tamarri… chiamateli come volete.

Loro fanno quelle torte scultura che ora vanno tanto di moda, quelle per cui c’è anche un programma “il boss delle torte”. Il posto è piuttosto deludente e loro sono anche abbastanza cafoncelli, tanto che una volta li ho redarguiti dicendo loro che forse dovrebbero fare un bagno di umiltà e un corso di customer care e che non avrei mai scritto bene di loro… e in effetti eccomi qui!

I loro cupcake (che non sono certo chic e delicati come quelli di Csaba) sono inguardabili e cafoni però lo ammetto, nelle giornate di malbouffe li addento voracemente e senza andare tanto per il sottile… tanto entro con gli occhiali e non mi riconoscono… sono perfetti per soddisfare quelle voglie di zucchero, caramello, glassa e chi più ne ha più ne metta!

Questi sono i momenti in cui mi sento vagamente somigliante a Emile, il fratello di Ratatouille che va a rovistare nell’immondizia per cercare qualcosa da mangiare… ma voglio rassicurarvi perché le giornate di malbouffe fortunatamente sono rare! Da domani mi ricompongo.

Madame Soufflé

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