Lettera a D. Storia di un amore. E di ciliegie…

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Ieri ho riaperto per l’ennesima volta il mio libro preferito “Lettera a D. – Storia di un amore” di André Gorz, che tengo da anni nella mia borsa e che porto sempre con me, spiegazzato, consumato e sottolineato.

Un libro minuscolo, circa 80 pagine, in cui il filosofo André Gorz, uno dei grandi intellettuali di Francia, pensatore della sinistra esistenzialista e libertaria francese, ricorda il legame con la moglie Dorine.

L’esordio della lettera è travolgente, ma non è una dichiarazione d’amore, piuttosto un tentato risarcimento per non aver riconosciuto la verità e la sovranità di questo legame. L’amore per D. nella sua vita era tutto.

Riporto testualmente: “Inizio e fine sono bellissimi. Riscattano tutto quello che è avvenuto in mezzo, che è stato detto, che è stato taciuto… senza nessun bisogno impudico di dichiarazioni sull’aldilà: solo quella, implicita, che un’altra vita non c’è,  ma che se, per assurdo, ci fosse, “vorremmo trascorrerla insieme”.

La lettera (meravigliosa, aggiungo io) è un monito a non “rimandare l’esistenza a dopo”.

Gorz dichiarò «ho avuto molte difficoltà con l’amore perché è impossibile spiegare filosoficamente perché si ama e si vuole essere amati da una tale persona precisa con l’esclusione di tutte le altre.»
Domande alle quali non sa rispondere nel pieno della sua produzione creativo-filosifica-culturale e tutto concentrato su se stesso e che invece trovano una piena soddisfazione nel suo (ri)pensare all’amore non dimenticando la lezione di Sartre che l’anima è il corpo.
«È così: la passione amorosa è una maniera di entrare in sintonia con l’altro, anima e corpo, e soltanto con lui o lei. Siamo al di qua e al di là della filosofia.»

E voi direte… ma che c’entra la lettera d’amore a D. con la cucina??

Più o meno a metà libro, D. cammina per i giardini della Place Saint-Germain mangiando un grande cartoccio di ciliegie nere e quelle ciliegie nere mi hanno sempre riportato alla mente una torta che preparavo tantissimi anni fa e che vorrei mettere oggi nel blog, visto che maggio è il mese delle ciliegie!

Ingredienti

per la pasta: 350 gr di farina, 1 pizzico di sale, 150 gr di burro, acqua fredda o latte q.b.

per la farcitura: 200 gr di zucchero semolato, 40 gr di farina, 1 kg di ciliegie, 2 cucchiai di vino rosso, 1 cucchiaino di buccia d’arancia grattugiata.

Procedimento:

ponete le ciliegie, ben lavate e snocciolate, in un tegame di terracotta con 2 cucchiai di zucchero e 2 di vino e fatele sobbollire per 40 minuti. Lasciate raffreddare a temperatura ambiente.

Accendete il forno e riscaldatelo a circa 200°C. Setacciate la farina e un pizzico di sale in una larga terrina. Aggiungete il burro e lavorate il tutto con le mani amalgamando bene gli ingredienti. Poi versate una quantità d’acqua fredda o di latte sufficiente a rendere l’impasto sodo e piuttosto compatto. Tirate metà dell’impasto su un piano infarinato e utilizzatelo per rivestire una teglia del diametro di 23 cm. In una larga terrina mescolate con le ciliegie con 1 cucchiaino di buccia d’arancia grattugiata, 40 gr di farina e lo zucchero rimasto, quindi versate il composto nella teglia.

Spianate la pasta rimanente e con una rotellina seghettata tagliate la pasta in strisce sottili lunghe 23 cm. Poi intrecciate le strisce sopra la crostata. Cuocete in forno per circa 45 minuti, ricoprendo con un foglio di alluminio se vedete che la pasta sta imbrunendo troppo.

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9 Comments

  1. altro che post di cucina, questo è praticamente un trattato sull’esistenza in forma concentrata …

  2. hai visto che eleganza! cucina e cultura. Sartre c’est moi…

  3. mi piacciono questi post impegnati… ;-) !

  4. brava….

  5. Ma come sei romantica!! È proprio nella tua natura. Un carattere assolutamente ottocentesco. E poi intellettualmente golosa.
    Cosa volere di meglio…

  6. Francy non sai che voglia avrei di mangiare una fetta di quella crostata…magari passeggiando per boulevard saint germain

    • Bex, te la preparo! però ce la mangiamo passeggiando per boulevard del colosseo… dove ora fanno solo 30 gradi… : )

  7. si davvero fanne una cosi ce la mangiamo sto week end….

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