sunday table

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il pranzo della domenica è una delle più belle tradizioni che cerco di mantenere viva con la famiglia o con gli amici. quindi oggi “brodo e bollito”. il brodo non è un pranzo domenicale tipicamente romano ma piace tanto a tutti quindi…

ho iniziato presto. alle 9 di mattina era già tutto sul fuoco, un po’ come farebbe mia zia Fernanda… tradizionalissima e burbera zia materna che ancora oggi si alza alle 4 per inziare a cucinare! alle 6 è già tutto pronto! cose di altri tempi. anche se in effetti stamattina mi sono sentita tanto come zia Fern!

brodo che doveva essere per due, poi per quattro e alla fine per 6! come sempre a casa mia. gli invitati si moltiplicano alla velocità della luce… però che meraviglia pranzare in veranda, alla luce e al teporino del sole autunnale, tavola apparecchiata per bene e brodino fumante. difficilmente ci rinuncerei…

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  1. Bello. Ci sono cose semplici che riescono a dare senso ad una giornata.

  2. Sublime il brodo!!! (io ero una dei 6…). E meravigliosa padrona di casa! Come sempre…
    Il pranzo della domenica è una cosa che adoro e mi fa tornare un pò bambina.
    Brava Francesca! E grazie per averci accolto nella tua bellissima casa.

    • Bea sei sempre così carina… la prossima volta facciamo un pranzo della domenica tipicamente romano! mi piace cucinare per voi… gran belle forchette!

  3. Mio padre era un patito del brodo, pur essendo sicilianissimo di origini (il brodo non è proprio un piatto che si accompagna al clima siculo….). Tanto era appassionato dal brodo che mia zia Lina (sua sorella) glielo cucinava d’estate – stiamo parlando del pranzo di ferragosto, con temperature intorno ai 36/38 gradi, nel sud della Sicilia – con le palline di carne e bello fumante, provocando il “malumore” (a dir poco) di tutti gli altri ospiti (in media, per ferragosto, gli altri 48 partecipanti oltre a papà e zia). A ciò si aggiunga che mia zia non conosceva e non conosce tuttora l’uso del formaggio parmigiano (in siciliano: “lo sconosco”), per cui il brodo si mangiava spruzzato di caciovallo ragusano grattugiato. Insomma, era uno strano piatto che oggi mi manca molto (non per il brodo).

    A me invece il brodo piace condito con un gran bicchiere di vino rosso (o con un litro di limone), come si usa in Romagna, da dove viene la mia mamma.

    VIVA IL BRODO che accende i ricordi, allora.

    • E’ incredibile come i piatti possano evocare i ricordi! proust docet. e la varietà delle ricette mi incuriosisce tanto, figuriamoci quella di questo brodo anomalo con il ragusano grattuggiato… il mio è un brodo semplicissimo, come lo faceva mia nonna romanissima. sono ancora tanto indecisa se infiliare le mie ricette in questo blog. non sono una creativa, solo una brava esecutrice e amante della cucina buona. quindi ci rifletterò ancora un po’!

  4. Ma com’è che io non era tra i 6?????Baà…..Mi prenoto per la prossima rimpatriata. Tanti baci “saporiti”….

    • tutti inviti estemporanei… poi con giggetto di un mese non ci potevano stare nè altri bambini nè cani (vedi swiffer!!). il prossimo brodo solo per voi! a proposito… tu come lo fai il brodo?

  5. Sto cercando la ricetta della “vera caponata”, manoscritta!
    Me la ha data una signora siciliana DOC!
    … nel segno della vera tradizione!
    Non appena la recupero la condivido la sottopongo alla mitica Francesca…
    Un abbraccio a tutti

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