Tè e rose inglesi. Un pomeriggio vittoriano

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Tè e rose inglesi. Un pomeriggio vittoriano

Pensare alle amiche e pensarle color rosa tenue, floreali e profumate. Rose inglesi dai capelli dorati e la pelle avorio. Sulla testa corone preziose o ghirlande di fiori. L’amica Melli (aka Melissa) mi scrive: “tu sei Elizabeth of York. Sei il té del pomeriggio, la joie de vivre, la passione, il romanticismo” e da queste parole prende forma il nostro tè del sabato pomeriggio.

Foodblogger e amiche con panieri di scones e soda bread, cupcakes e tea bread di datteri e noci. Profumati tè al bergamotto, Lapsang affumicati, tè verdi al gelsomino e miscele pungenti e speziate. Siamo esigenti e selettive. Nel mondo di Aïoli tutto è ben curato e dettagliato; il tè del pomeriggio è un rito serio e le tradizioni vanno rispettate. “Tradition is a guide and not a jailer” per citare W. Somerset Maugham (scrittore che amo molto). E la tradizione vuole tovaglia di lino candida e lunga fin sotto il tavolo, copritovaglia ricamato in organza di seta (in realtà parte di un dettaglio affascinante e pregno di storia della culla della sottoscritta) tovagliolini di lino del servizio da tè di nonna Elena, tazze da tè Wedgwood (God Save the Queen! Sono cresciuta con il Wedgwood, l’ho sempre amato e lo amerò per sempre) e piatti, piattini, cucchiaini e coltellini d’argento. “Lo spaiato è chic” dice Melli, e se lo spaiato poi è dei servizi di casa (in parte distrutti dalla sbadataggine di mamma Galitzine) ancora meglio. Fiori freschi naturalmente e un tiepido sole primaverile che illumina la nostra tavola imbandita. Un lento e dolce pomeriggio tra noi scrittrici di cibo e di buona cucina, seguaci di Isabella Beeton, quella del vittoriano Book of Household Management, “prezioso repertorio di suggerimenti su tutti i tipi di questioni domestiche” (cit.) e avide lettrici dei testi culinari di Elizabeth David.

Vittoriane si, ma suffragette, domestic goddesses, lavoratrici, artiste e scrittrici. Unite dall’amore per la buona cucina, le ricette d’antan e la condivisione di momenti piacevoli fuori dall’ordinario, come questo nostro pomeriggio. Per il tè di oggi ho preparato il “date and walnut tea bread” ovvero un plum cake con datteri e noci. La ricetta è di Babington.

Ingredienti: 200 gr di datteri denocciolati e tagliati a pezzettini, 1 cucchiaino da tè di bicarbonato di sodio, 100 gr di burro freddo a pezzetti, 280 gr di farina auto lievitante, 60 gr di noci a pezzetti, 100 gr di zucchero di canna, 1 uovo sbattuto, 2 cucchiai di zucchero di canna, 6 datteri tagliati a metà, 180 gr di acqua calda, un pizzico di sale

Procedimento: scaldate il forno a 180°. Imburrate e infarinate (o foderate di carta forno) una teglia per plum cake. In una ciotola mescolate i datteri, il bicarbonato e il pizzico di sale. Aggiungete l’acqua calda, mescolate e lasciate
raffreddare. Lavorate il burro insieme alla farina setacciata finché l’impasto non diventa granuloso come quello del crumble. Aggiungete le noci e lo zucchero di canna e mescolate. Versate poi l’impasto di farina e l’uovo sbattuto nella ciotola con i datteri e l’acqua, mescolate bene e versate nella teglia. Spolverate la superficie con lo zucchero di canna e decorate con i 12 mezzi datteri. Cuocete per un’ora circa (dipende dal forno) e lasciate poi raffreddare il dolce.

Posted in: Blog, Il mondo di Aïoli

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5 Comments

  1. Io sono l’amica suffragetta , negata in cucina , e senza complessi nell’esserlo ! :) :) :)

    • E io ti adoro per questo! :-)

      • per esempio …. cosa intendi per ” farina lievitante ” ??? !!!!!

        • Melli, innanzitutto ho corretto con “farina autolievitante”: si tratta di una farina che contiene già il lievito. Un po’ più pratica per il dosaggio lievito/farina. Baci ;-)

          • Fantastico !!! Domani la compro … ahahah ne vedranno delle belle in casa le mie caviette …. Grazie ! :)

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